Psicoterapia psicoanalitica
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Mi occupo di Psicoterapia Psicoanalitica perché credo fermamente nel potere dell’inconscio all’origine di molte sintomatologie, e non solo, e che esso debba essere anzitutto svelato e compreso per poter oltrepassare il periodo di difficoltà e limitare la ripetizione o trasformazione del sintomo; tutto ciò è possibile solo all’interno di una relazione terapeutica di fiducia che diventa essa stessa la terapia.
Oggi è possibile affermare da alcune ricerche svolte (tra cui Shedler nel 2010- Leichsering e Rabung nel 2008- Fonagy nel 1998) che le psicoterapie psicoanalitiche si dimostrano particolarmente efficaci nel lungo periodo rispetto ad altre forme di terapia, sia per quanto riguarda gli effetti sulla riduzione o eliminazione del sintomo, ma anche e soprattutto come benessere della persona nella sua interezza, nel suo processo di conoscenza, maturazione e crescita personale.
Questo non significa che propongo psicoterapie che durano anni, pongo obiettivi chiari e condivisi, ma non mi fermo a soluzioni di fortuna.
Chi è lo psicanalista e cos’è la psicanalisi?
Lo psicanalista è uno psicologo o medico psichiatra con una precisa formazione in psicoterapia ad indirizzo psicanalitico. Quando pensiamo alla psicanalisi viene comunemente in mente un’immagine di un paziente sdraiato sul lettino, ma cosa c’è realmente dietro a questa situazione? Con il termine psicanalisi si fa riferimento ad un filone di teorie sulla psiche originate dal celebre neurologo Sigmund Freud che per primo si è proposto di occuparsi della salute dei pazienti ipotizzando le origini di molte sintomatologie da ricercarsi nei più profondi segreti della nostra psiche, considerando cioè il concetto di inconscio. Freud era convinto infatti che le persone potessero essere curate se venivano riportati alla consapevolezza i loro pensieri non coscienti e le situazioni a forte impatto emotivo sepolte nella memoria, nell’inconscio appunto. Freud quindi iniziò a considerare in modo sempre più innovativo tutto quel substrato di pensieri, traumi, esperienze dimenticate o rimosse di cui l’individuo non ha alcuna coscienza ma da cui è costantemente influenzato nei comportamenti, dal momento che si ripetono inconsapevolmente nel quotidiano.